Il non-voto è comunque un voto March 21, 2008
Posted by Ipernova in : Democrazia , add a commentPer queste splendide prossime elezioni del 13-14 Aprile, simbolo di quanto regni la democrazia in Italia (visto che ci viene chiesto così spesso di scegliere) io avrei intenzione di non votare. Lo so, è un sacrilegio.
Piccola parentesi: consideriamo il fatto che per quella data io sarò a casa mia in Brasile, e consideriamo anche che come discendente di italiano all’estero qualcuno mi ha dato questo stupido diritto di votare via posta. Credo sia una completa baggianata far votare la gente all’estero, se uno è qua in Italia (come ho fatto io negli ultimi 8 anni) vota, altrimenti nisba. Ma torniamo al dunque.
Esistono due fazioni per le quali votare. Tutto ciò che sta all’estrema destra e all’estrema sinistra non porta a niente poiché non è capace di governare, e Casini è troppo religioso per governare un paese. Avendo ridotto la scelta a due fazioni, espongo le mie idee su quali siano i problemi dell’Italia e quali invece siano i problemi delle due fazioni.
I problemi più grandi per l’economia italiana sono due (come elencati da Giovanni Sartori in questo articolo).
- Il primo è il debito pubblico. In pratica ciò che succede è che siccome alcuni anni fa l’Italia è stata governata male, ha speso più di quanto ricavava, e quindi ha dovuto chiedere in prestito dei soldi. Il debito è arrivato al punto in cui la ricchezza prodotta dall’Italia in un anno non basta per colmarlo. Per qualche motivo che non conosco, nessuno cita nei propri programmi di governo il problema di esaurire questo debito. Questo vuol dire che ogni anno, per avere questo debito in sospeso, il governo italiano è costretto a spendere €70 miliardi. Pensate, ad esempio, quanti spin-off aziendali si potrebbero finanziare con questi soldi (nota: gli spin-off sono delle piccole aziende che nascono a partire da poli di ricerca come quelli universitari, e che propongono idee innovative che a volte hanno un successo strepitoso e crescono a dismisura). Pensate quanti posti lavoro sarebbero creati in settori che sono immuni dalla concorrenza cinese. Ed invece niente, ogni volta che abbiamo dei soldi in più c’è sempre qualche pirla che dice di direzionarli altrove.
- Secondo problema è la mafia. Questo patto di non-belligeranza tra stato e mafia deve finire. Il giro di affari di tutte le mafie messe assieme è di €90 miliardi esentasse. Questo vuol dire che se la mafia non ci fosse, sarebbero spesi da parte degli italiani 90 miliardi in più per comperare elettrodomestici, per andare ai musei, per andare in vacanza, insomma, per far girare l’economia italiana. Bruxelles non si spiega come la crescita economica in Italia sia così bassa. Glielo dico io, provate a mettere in circolo tutti i soldi della mafia e vedrete come le aziende riprendono a respirare. In più il rilancio del Nord Italia ha questa palla al piede del meridione, ed il meridione a sua volta ha la palla al piede della mafia. Bisogna essere proprio stupidi per non capire che il meridione è importantissimo per l’Italia (se 1/3 del PIL è turismo, figuratevi il potenziale che ha), e bisogna essere proprio stupidi per non cercare di risolvere questo problema. Se la popolazione sente che lo stato è dalla sua parte, la mafia si sconfigge in 1 anno. Ma si deve essere drastici.
Analizziamo ora le fazioni in gioco:
Berlusconi ha ottenuto nel 2001 in Sicilia 61 collegi su 61, inoltre continua a proporre quel cacchio di ponte che è talmente sbagliato che non saprei da dove cominciare per criticarlo, e quindi non lo faccio. Perché vuole fare un’ENORME opera pubblica al sud? Sappiamo tutti come vanno a finire, no? E poi, nemmeno dal punto di vista strategico è difendibile, perché se ci metto 1 ora in meno di traghetto, ci metto comunque 7 ore nella Salerno-Reggio Calabria. è come mettere un rubinetto d’oro senza avere le tubature! E quindi mi sembra palese che Berlusconi al Sud, è sceso a compromessi per avere dei voti (non faccio nomi ma un’idea ce l’ho).
Inoltre Silvio è sceso a compromessi anche al Nord, perché continua a promettere la riforma federale alla Lega. Questo secondo molti porterà ad un grande aumento dei costi di gestione. Insomma, siamo tutti d’accordo che tutto l’apparato delle Province dovrebbe essere smantellate, e adesso ci mettiamo a far finta di essere degli staterelli che in mezz’ora li percorri da capo a coda? E quindi al Nord, altri compromessi in cambio di voti.
La piccola esperienza che ho mi insegna che quando uno deve scendere a compromessi non governa, e se governa non fa niente di utile (vedi quegli splendidi 5 anni).
Veltroni invece, seppur senza dei compromessi così clamorosi con Nord e Sud, sembrerebbe la scelta “meno peggiore”. Deve però capire che per cambiare qualcosa deve tirar fuori le palle. Cosa che non può fare visto che dietro ha i soliti intoccabili che preferiscono tenere le cose come stanno invece di cambiarle.
La conclusione è. C’è troppo da cambiare per continuare a votare i soliti. O qualcuno propone dozzine di facce nuove, che vanno al dunque e propongono di risolvere i problemi dell’Italia A PARTIRE DAI PIU’ GRAVI. Oppure la scelta che ci viene data con il voto è fittizia.
Io non ho intenzione di stare ancora a questo gioco, e NON VOGLIO PIU’ VOTARE CONTRO QUALCUNO.
Di questo passo non si risolverà mai niente.
Fino a poco tempo fa, ponevo ogni mia speranza sulla Lista Civica Nazionale (di cui vi consiglio il blog). In realtà è ancora così, ma purtroppo la caduta prematura del governo ha fornito troppo poco tempo perché riuscisse ad organizzarsi in modo da presentarsi alle elezioni in maniera autonoma.
E voi? Che ne pensate?
Paz