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Il mistero delle Pioneer October 23, 2007

Posted by Ipernova in : Del + e del -, Scienza , add a comment

Francobollo Pioneer 10Le sonde Pioneer 10 e 11 sono due sonde americane lanciate durante gli anni ’70, ed il loro scopo era quello di esplorare il sistema solare esterno. Molte delle foto che hanno fatto  dei pianeti hanno rivoluzionato la visione dello spazio da parte del pubblico. Erano proprio queste le sonde che portavano con se un disco in oro con: la raffigurazione dell’uomo e della donna, una canzone dei Rolling Stones, il nostro indirizzo nello spazio, una battuta sui carabinieri, ed altro ancora :-)

Sono state inviate in direzioni opposte e percorrono ogni anno il triplo della distanza terra-sole. Attualmente hanno superato di molto l’ultimo pianeta del sistema solare e si stanno tuffando verso l’ignoto. In questo momento si trovano a più di 100 volte la distanza terra-sole (il doppio del raggio sel sistema solare). Soprendente il fatto che Pioneer 10 abbia mandato un segnale di controllo verso la terra nel 2003 (il segnale era stato programmato tanto tempo fa ed era il suo ultimo). E cioè a più di 30 anni dal suo lancio. Pioneer 11 invece ha terminato il contatto radio dal ’95. Ormai tutte e due le sonde hanno finito il proprio “carburante nucleare”

Il mistero delle due sonde è che in tutti e due i casi le sonde hanno una forza “misteriosa” che le attira verso il sistema solare, rallentandole. Nessuna teoria gravitazionale l’ha ancora giustificata. Tutte e due le sonde (opposte nel sistema solare) subiscono la stessa forza, quindi l’anomalia non può essere dovuta all’attrazione di un oggetto celeste, oppure una fuoriuscita di materiale dalla sonda.

Pioneer 10 sta puntando verso Aldebaran, una stella rossa a 68 anni luce di distanza. Ci vorranno 2 milioni di anni per raggiungerla. Speriamo che qualcuno la trovi per strada!!!

Paz

Pioneer 10 solaP.S.: Un oggetto che: viaggia da solo, in mezzo al vuoto ed al buio completo, a più di 7 miliardi di miglia dalla terra, che si prende la briga di girarsi dalla nostra parte ed inviarci un segnale quasi come fosse un saluto, fa senz’altro pensare.