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Prodi l’infiltrato December 17, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia , add a comment

Prodi Berlusconi

Ricordo la Gialappa’s che scherzava su un reality-show di nome “L’intelligente” che si svolgeva nel senato/parlamento. In pratica c’era un solo intelligente da individuare in mezzo a quella marea di fessi.

Ho visto (come spero abbiate fatto pure voi) l’intervista di Prodi in quel gran bel programma di nome Che Tempo che fa.

Sempre di più ho l’impressione che uno dei pochi da salvare là in mezzo sia Prodi. Mi sembra quasi un infiltrato che cerca di distruggere il sistema da dentro. Un infiltrato che per governare deve sporcarsi le mani (e anche altro) per riuscire a far quel po’ di bene che è possibile fare in questa situazione. Mi sembra uno che, diversamente da noi, creda che la casta non si sbricioli a colpi di fucile ma che sia da corrodere lentamente da dentro. (spero che l’attacco da due fronti sia più efficace)

Alle splendide domande di Fabio Fazio, non c’è stata nemmeno una risposta che mi abbia scontentato. Tutte molto realiste, nessuna che accusasse l’opposizione. Quasi da non credere visto a quello che siamo abituati a vedere.

è ovvio che in un sistema elettorale con sbarramento al 10% e doppio turno, il paese sarebbe moooolto migliore. Ma ho come l’impressione che, data l’attuale situazione italiana, questo signore stia “mungendo” il massimo possibile. Si vedeva da due chilometri che lui prenderebbe a schiaffi Diliberto e manderebbe in esilio Mastella, ma qualcosa di Macchiavellico lo fa andare avanti.

Ho l’impressione che per Prodi l’aforisma “Il fine giustifica i mezzi” sia un motto di vita. Certa gente (me compreso) può trovare sbagliato fare l’indulto e mettere in mano a Mastella il ministero della Giustizia (questa è difficile da sopportare). Sono bocconi che sono certo siano amari anche per lui. Però queste cose gli sono servite a mantenere il governo compatto su questioni che sono molto importanti per il paese. (Mastella, faremo sempre in tempo dopo a sbatterlo in una cella!)

Spero che la mia non suoni come una marchetta. Ma finché in Italia non ci sarà il tipo di Governo che tutti speriamo, me incluso, la presenza di Prodi mi da l’impressione che, per quanto sporco, si stia facendo il possibile.

Basta però che questa situazione non diventi la regola.

Paz

Sciopero for Dummies December 14, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia, Le crociate , add a comment

 

Quarto stato

Per continuare la saga delle spiegazioni “For Dummies” questa volta mi inoltro nel discusso mondo degli scioperi. (L’obiettivo della serie “For Dummies” è comunque quello di chiarire in maniera palese certi concetti che mi frullano in testa, e non quello di “raccontare la verità”)

 

Sono stato sempre abbastanza di sinistra (a volte anche comunista), ma data la mia formazione da Ingegnere Gestionale non posso che analizzare gli scoperi sotto un nuovo punto di vista. Iniziamo facendo un passo indietro rispetto allo sciopero.

Ho già visto molti che, riguardo il loro ruolo in azienda, dicono: “se non ci fossi qua io, l’azienda non andrebbe avanti” e quindi:

il venditore dice: “se non ci fossimo noi venditori, l’azienda non venderebbe niente e quindi fallirebbe”

l’operaio dice: “se non ci fossero gli operai, l’azienda non produrrebbe niente ed i venditori non avrebbero niente da vendere”

il progettista dice “se non ci fossi qua io, l’operaio non avrebbe niente da produrre”

l’impiegato dice “se non ci fossi qua io a sbrigare pratiche, la Guardia di Finanza chiuderebbe subito l’azienda e manderebbe tutti a casa”

ed infine il dirigente (quando incompetente) dice “Cosa credete, di essere indispensabili? se non ci fossi qua io a stabilire le strategie di mercato sareste in una situazione in cui tutti lavorano al massimo e l’azienda non guadagna e chiude”

 

Inutile dire che sbagliano tutti. In azienda sono tutti essenziali. è come se nel corpo umano ogni organo facesse gara a chi è più vitale!

La realtà (secondo me) è che una persona è tanto più essenziale quanto più insostituibile. Ci pensa la legge della domanda/offerta a decidere gli stipendi delle persone. Più serve la persona (e meno la si trova in giro), e più questa persona deve guadagnare. Invece qua in Italia succede che un bravo ingegnere guadagna quasi come un operaio ed il dirigente incapace prende molto di più di quanto vale.

Dall’aggregazione di persone con lo stesso obiettivo nascono le lobby, come quella dei tassisti. è inutile che i tassisti scioperino. se ci vogliono più taxi in giro ed il prezzo del viaggio è troppo caro, è giusto che avvenga una liberalizzazione. Perché per fare il tassista basta una patente!

Se per fare le saldature nelle navi da crociera ci vogliono anni di esperienza, è giusto che questi saldatori guadagnino il triplo rispetto ad un ingegnere (e potete stare sicuri che lo fanno).

è il ragionamento del “senza di me non si fa niente” che porta l’Italia ad avere tanti scioperi. Quando le persone hanno troppa voce in capitolo, hanno in mano un controllo molto più grande del proprio ruolo in azienda (o nella società)

Questo vuol dire che (virtualmente) chiunque sia ben organizzato ed abbia sufficiente tenacia, riesce ad aumentare drasticamente il proprio stipendio. Il guaio di vivere in un paese dallo sciopero facile è che quando uno ha VERAMENTE dei motivi per cui scioperare, lo fa ma nessuno lo caga.

Lo sciopero dev’essere guidato dal buonsenso e dev’essere l’ultima cartuccia da sparare, non la prima. Altro esempio:

A me quando quelli dell’Alitalia scioperano mi viene da ridere. Non lo faccio perché si sta parlando comunque di persone che si troverebbero in difficoltà finanziarie, ma il caso è il seguente: “L’azienda va male, ha troppo personale di terra (il doppio delle altre compagnie), e questi scioperano perché l’azienda non vada male?”

Come si fa scioperare perché l’azienda non vada male? Cosa credono di guadagnare? è come se io segnassi un autogol per non perdere. In un paese di gente con polso, l’Alitalia avrebbe assunto già nel 1995 dei dirigenti veri, che avrebbero mandato a casa 5000 persone subito, rimettendo l’azienda in sesto e riassumendo le 5000 persone lungo i 10 anni successivi. Ci saremmo trovati nel 2005 con la stessa quantità di dipendenti e con l’Alitalia a gonfie vele.

Le conclusioni sono due:

Il dipendente deve guadagnare proporzionalmente alla sua insostituibilità.

La salute delle aziende viene al primo posto poiché è da questa che si generano posti lavoro.

 

Paz

Quanto mi sta sulle balle la Brambilla November 23, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia , add a comment

Brambilla e berlusconiAllora, siccome adesso sta nascendo un malcontento generale per la classe politica, quelli armati di miglior marketing fanno quello che possono.

A Berlusconi gli è venuta la brillante idea di mettere un volto nuovo (senza passato da contestare) che dicesse le stesse cose di Beppe Grillo, permeate però delle solite frasi che Berlusconi è solito dire.

E quindi vediamo un comizio sul “mandare a casa la classe politica” seguito 5 minuti dopo sullo stesso palco da 45 minuti di discorso di Berlusconi.

Chiamiamolo salvagente, ma è questo che è Vittoria Brambilla. Donna che se incalzata da domande pungenti, ride istericamente.

Quanto mi sta sulle balle la Brambilla e questi discorsetti costruiti dall’ufficio marketing.

Bisogna essere proprio fessi per cascarci. Una che proclama il rinnovamento ed è socia con Dell’Utri e (probabilmente) finanziata da Berlusconi.

Vi trascrivo qui sotto un intervento suo trovato su Youtube. Ad ogni punto corrisponde una sua risata isterica.

“è la solita abitudine della sinistra, di guardare la gente dall’alto verso il basso, come se i cittadini fossero da rieducare, da migliorare, per poi spremerli con la tassazione più alta d’Europa, come hanno fatto con noi. Ma i cittadini, amici credetemi, sono davvero stanchi di essere trattati in questo modo ed è da qui che nasce il vento di ribellione, la protesta, quello che vogliono far passare per il nome di “antipolitica”. Ma a chi vi considera solo fantasmi io dico “state bene attenti perché questi fantasmi, se non cambierà finalmente qualche cosa in questo paese, finiranno per perdere la pazienza e mandarvi a casa tutti! Ma proprio tutti!”

Quale coerenza! Quale rinnovamento! A questo discorso seguì quello di Berlusconi in cui diceva le solite cose che la maggioranza non era maggioranza e che il governo doveva dimettersi.

Io sento pena per chi ci casca in queste baggianate.

 

Paz

Grazie November 6, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia , add a comment

Enzo BiagiPer più di quarant’anni aveva lavorato in RAI, e nel 2002 lo hanno cacciato a malomodo per sostituirlo con una pirla che scavicchia pacchi. E adesso dobbiamo assistere al magnifico festival dell’ipocrisia in cui persone che non hanno fatto niente per impedire questo scempio, lo osannano come un profeta, schivando tranquillamente le luride censure che ha dovuto subire da parte di persone che sono ancora in giro ed al comando.

Almeno la vita gli ha riservato il regalo di tornare in televisione per qualche mese, anche se su RaiTre, una sola volta alla settimana, ed in seconda serata. (è un ritorno degno?)

Enzo Biagi era un grande amico di Indro Montanelli, e a lungo è stato un baluardo di quello che in Italia non esiste più, l’informazione.

Ogni volta che sono andato a Milano (2 volte), nella galleria adiacente a Piazza del Duomo (Lui aveva l’ufficio lì) , l’ho incrociato che parlava al baretto con altri coetanei e coetanee. Chissà di cosa parlavano. Di sicuro erano discorsi che avrei voluto ascoltare.

Negli ultimi giorni, quando l’infermiera gli ha chiesto come stesse, Biagi ha risposto: “Sto come le foglie su un albero in Autunno” aggiungendo dopo una pausa “ma tira un forte vento”.

 

Grazie.

 

Paz

L’informazione in Italia November 6, 2007

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Marco Travaglio è uno che la sa lunga. Tutti gli inciuci italiani più loschi, lui li sa. D’Alema, Berlusconi, sono tutti sporchi. Non esistono destra e sinistra in Italia, si reggono l’un l’altro per poter continuare a fare i loro comodi. E di giornalisti veri, che dicono le cose come stanno, sono rimasti in pochissimi qua in Italia.

Il problema qui in Italia è che chi controlla (i giudici) e chi denuncia (i giornalisti), hanno le mani legate. E con la seconda repubblica l’affare è di gran lunga peggiorato, in modo che “mani pulite” non potesse riproporsi.

Per farvi rendere conto vi pubblico un filmato di Travaglio che parla di Bruno Vespa (l’infezione dell’informazione italiana) e fa vedere che genere di approfondimento offre su Porta a Porta, mentre l’Italia fa figure di mer*da all’estero, e la democrazia in Italia fa clamorosi passi indietro.

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Paz

L’informazione in Italia November 6, 2007

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Marco Travaglio è uno che la sa lunga. Tutti gli inciuci italiani più loschi, lui li sa. D’Alema, Berlusconi, sono tutti sporchi. Non esistono destra e sinistra in Italia, si reggono l’un l’altro per poter continuare a fare i loro comodi. E di giornalisti veri, che dicono le cose come stanno, sono rimasti in pochissimi qua in Italia.

Il problema qui in Italia è che chi controlla (i giudici) e chi denuncia (i giornalisti), hanno le mani legate. E con la seconda repubblica l’affare è di gran lunga peggiorato, in modo che “mani pulite” non potesse riproporsi.

Per farvi rendere conto vi pubblico un filmato di Travaglio che parla di Bruno Vespa (l’infezione dell’informazione italiana) e fa vedere che genere di approfondimento offre su Porta a Porta, mentre l’Italia fa figure di mer*da all’estero, e la democrazia in Italia fa clamorosi passi indietro.

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Paz

L’informazione in Italia November 6, 2007

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Marco Travaglio è uno che la sa lunga. Tutti gli inciuci italiani più loschi, lui li sa. D’Alema, Berlusconi, sono tutti sporchi. Non esistono destra e sinistra in Italia, si reggono l’un l’altro per poter continuare a fare i loro comodi. E di giornalisti veri, che dicono le cose come stanno, sono rimasti in pochissimi qua in Italia.

Il problema qui in Italia è che chi controlla (i giudici) e chi denuncia (i giornalisti), hanno le mani legate. E con la seconda repubblica l’affare è di gran lunga peggiorato, in modo che “mani pulite” non potesse riproporsi.

Per farvi rendere conto vi pubblico un filmato di Travaglio che parla di Bruno Vespa (l’infezione dell’informazione italiana) e fa vedere che genere di approfondimento offre su Porta a Porta, mentre l’Italia fa figure di mer*da all’estero, e la democrazia in Italia fa clamorosi passi indietro.

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Paz

L’informazione in Italia November 6, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia , add a comment

Marco Travaglio è uno che la sa lunga. Tutti gli inciuci italiani più loschi, lui li sa. D’Alema, Berlusconi, sono tutti sporchi. Non esistono destra e sinistra in Italia, si reggono l’un l’altro per poter continuare a fare i loro comodi. E di giornalisti veri, che dicono le cose come stanno, sono rimasti in pochissimi qua in Italia.

Il problema qui in Italia è che chi controlla (i giudici) e chi denuncia (i giornalisti), hanno le mani legate. E con la seconda repubblica l’affare è di gran lunga peggiorato, in modo che “mani pulite” non potesse riproporsi.

Per farvi rendere conto vi pubblico un filmato di Travaglio che parla di Bruno Vespa (l’infezione dell’informazione italiana) e fa vedere che genere di approfondimento offre su Porta a Porta, mentre l’Italia fa figure di mer*da all’estero, e la democrazia in Italia fa clamorosi passi indietro.

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Paz

Giovanni Sartori September 21, 2007

Posted by Ipernova in : Democrazia, Le crociate , add a comment

Giovanni SartoriHo appena finito di guardare Annozero su Rai2, la puntata sul V-day.

I principali ospiti erano il solito Marco Travaglio, baluardo dell’informazione in italia, e l’eccellente Giovanni Sartori. Adesso io, nella mia ignoranza, metterei Sartori come l’essere vivente che più si avvicina ad Indro Montanelli. Anche se Sartori non è un giornalista, è un Politologo, e sono due mestieri abbastanza diversi.

Wikipedia dice di lui “Sartori può essere oggi considerato uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, dei sistemi di partito e dell’ingegneria costituzionale nel mondo accademico internazionale”.

Vi dico anche che quando il Brasile era governato da un sociologo, questo studiava sui suoi libri come tener assieme un paese. E dopo 40 anni di governi interrotti (anche in Italia siamo bravi in questo) questo brasiliano è riuscito a governare il paese per due interi mandati. (Infatti Sartori è diventato commendatore in Brasile)

Adesso, by-passiamo il discorso se Grillo abbia ragione oppure no. Quando un uomo come Giovanni Sartori dichiara che “l’idea di azzerare la politica italiana è benedetta” e che “la politica Italiana e coperta da un limo in putrefazione” allora a me i pochissimi dubbi che mi rimanevano iniziano a svanire.

Il capitalismo funziona solo ed esclusivamente perché periodicamente “casca” e si rialza con una forma più snella ed efficiente. L’Italia sta sprecando decenni di potenziale sviluppo per colpa di una casta. Ci vuole un Reset.

Citando Grillo: “Il mio futuro non lo può decidere uno che fra 15 anni sarà già morto”.

Via tutti! La rivoluzione inizia dal basso. Partiamo con le liste civiche nei comuni, poi le regioni ed infine lo stato. Così finalmente gli italiani potranno votare chi vogliono al governo e non contro chi non vogliono!

Paz

 P.S.: Leggete lo splendido articolo sul Corriere di Sartori su Beppe Grillo