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Consigli per volare in santa pace January 13, 2009

Posted by Ipernova in : Del + e del - , trackback

Sedili Alitalia

Questo è un post di pubblica utilità, se avete fretta e volete risparmiarvi delle risate, andate subito all’elenco dei consigli per chi viaggia in aereo, altrimenti sedetevi comodi (o state in piedi comodi) e continuate a leggere.

Questo è il primo di molti post con tema “l’aviazione civile” ed in alcuni casi specificatamente l’Alitalia. Il primo della serie (vale a dire questo) è un post con alcuni consigli su come viaggiare bene e pipparsi 12 ore di aereo in modo che non ti rendano schizofrenico, schizoide o altre variegate e colorite deviazioni della personalità.

Viaggio fin da quando ho 6 mesi di età nella tratta Italia-Brasile (San Paolo – Roma), quindi sono parecchi chilometri ormai. Nel corso di questi anni ho già portato di tutto in aereo: binocoli, bussole e radio. Diciamo che ero un bambino curioso e volevo fare dei test in alta quota. La bussola l’avevo portata per testare il campo magnetico, e ho scoperto che in alta quota c’è. Il binocolo l’ho portato ed ho scoperto che si vedevano le cose da vicino, cosa che fa abbastanza schifo visto che il bello dell’aereo è vedere le cose da sopra e da lontano. La radio (del Dixan) l’avevo portata per sentire Dio, non avevo nemmeno 10 anni, comunque ho sondato tutte le frequenze e Dio non c’era (o quantomeno non trasmetteva in FM).

Adesso preferisco l’essenziale nella borsa a mano, ma ciò non vuol dire che sia leggera. Se si conta il beauty-case (necessario nel caso ti perdano la valigia), il portatile, ed altre cose che è meglio che non si spacchino, alla fine viene una borsa bella pesante (ovviamente MAI fatta sventolare davanti alla signora del check-in).

Lungo gli anni ho elaborato delle strategie per diminuire il più possibile il disagio delle 12 ore di aereo che collegano l’Europa al Sudamerica, ve le scrivo di seguito:

1-La scelta del posto è fondamentale. Se siete degli esseri umani e viaggiate in classe “Economica” o “Turistica” allora dovete prendere delle precauzioni. Primissima cosa: posto nel corridoio. Puoi arrivare per ultimo, andare via per primo, allungare le gambe, hai almeno un bracciolo tutto tuo, e puoi farti dei giretti quando ti pare. Però bisogna fare attenzione a scegliere il posto sul corridoio nel settore centrale. In questo modo diminuirete drasticamente la possibilità che qualcuno ti rompa le palle per uscire (cosa probabilissima se si sta seduti nei settori laterali, quelli delle finestre, per intenderci). In alternativa si può scegliere il finestrino che però in pratica ti vieta di uscire. Un vantaggio di quest’ultimo, oltre alla vista, è la parete dell’aereo che ti consente di appoggiare la testa. Alla fin fine, in un aereo del tipo Boing-777 (con l’allestimento dell’Alitalia) se ci si siede nel corridoio settore laterale, si hanno 2 persone che vogliono uscire, se invece si sceglie il corridoio centrale allora si avrà solo mezza! (è matematico, non è che si presenta uno molto piccolo che vuole andare in bagno). Vi consiglio comunque il sito www.seatguru.com che ha le mappe dell’allestimento di ogni aereo di ogni compagnia, con tutti i pregi e difetti.

2-I Vestiti. In Aereo c’è un serio problema di spifferi d’aria gelida. Non si sa da dove partano ma si sa sempre dove arrivano, nel collo. E’ bene avere una sciarpetta leggera che ti pari il collo (o qualcosa che soddisfi l’esigenza) ed avere anche una maglietta intima che ti entri bene nei pantaloni, la schiena rimane sempre scoperta e si rischia il mal di schiena. E’ d’obbligo la felpa (ho già visto gente anche in maniche corte, ma se è per quello c’è gente che va scalza nelle docce dell’Autogrill). L’aria dell’aereo è molto bislacca, fredda ma secchissima. Vuol dire che se hai pelle esposta, questa si raffredda, ma ti basta una copertina misera per riuscire a scaldarti o anche surriscaldarti

3-Il Naso. Molta gente ha le narici delicate e finisce per sanguinare in aereo, o quantomeno soffrire abbastanza per la secchezza, dovendo quindi respirare per la bocca (che a sua volta si secca) e quindi alla fine viene fuori un casino. La soluzione che adotto è una e semplice. Uso in maniera alternativa una di quelle bende per gli occhi (a mò di Zorro ma senza i buchi per guardare) facendo attenzione che sia abbastanza abbondante. Di solito queste bende hanno sugli angoli del naso un lembo di tessuto (molto importante!) che servirebbe a non fare entrare luce. Io abbasso la benda fino a che questi lembi coprono le narici. Il tessuto assorbe umidità e calore quando si espira, e ritorna ambedue quando si inspira. E’ miracoloso. Volendo potete farlo anche in altri modi, limportante è che si respiri attraverso un tessuto.

4-Razionamento cibo e liquidi. In aereo è bene bere un po’ di acqua ogni tanto, state però attenti di bere solo il necessario, non un sorso di più. Andare in bagno è sempre una rottura di palle, soprattutto se devi fare alzare qualcuno. Lo stessa vale per i cibi. Io di solito mangio molte ore prima di salire in aereo (in modo da digerire etc etc) e poi un’altra volta subito prima, facendo attenzione di mangiare poco e di non ingerire sostanze eccitanti tipo Caffé, Coca (con e senza “cola”), cioccolata, etc. Io non mangio MAI in aereo, e non ho nemmeno mai mangiato, ma sono sempre riuscito a trattenere il conato che viene appena senti l’odore del cibo da ospedale che cercano di appioparti. Tenetevi lontani dall’alcol, perché in aereo vi va dritto in testa.

5-Razionamento del sonno. Se dovete fare un viaggio lungo, partite abbastanza sonnolenti in modo da addormentarsi con facilità. A me in particolare la cosa aiuta a sconfiggere il Jet-Lag. Essendo più facile per me andare a dormire un’ora dopo che svegliarmi un’ora prima, finisco per dormire in aereo sulle 4-5 ore, poi una volta arrivati si riesce ad attendere un giorno intero fino alla sera oppure ,se si arriva di notte, si riesce anche ad andare a dormire subito.

6-Mantenete uno stato ZEN. Nei viaggi lunghi è importante permearsi di uno stato ZEN che vi mantiene sopra di tutto e di tutti. Credo che la rarefazione dell’ossigeno in volo in questo caso aiuti (non scherzo, è un fatto), comunque l’unico modo di dormire a braccetto con uno sconosciuto, vedersi proporre cibo da ospedale, ed andare in un bagno degno da Ozzfest, è stare in uno stato ZEN.

7-Tattiche di imbarco e sbarco dall’aereo. Durante l’imbarco, di solito io aspetto che la fila sia finita. L’aereo non partirà mai senza di te, al massimo ti chiamano al microfono. Arrivare in aereo che sono già tutti seduti aiuta a mantenere lo stato ZEN giacché non ti sembrerà di essere in un pollaio (è solo un’apparenza). Il sedile in corridoio in questi casi è fondamentale. Nel caso si facciano voli internazionali (normalmente con scali) di solito c’è un controllo passaporto ed è importante essere pronti a scappare al momento che si aprono le porte. Una volta usciti è importante avere il passo accelerato e scegliere le scale normali anziché quelle mobili (sempre intasate), in questo modo eviterete le file ai controlli passaporti ed avrete più tempo per tergiversare in aeroporto.

8-Evitare le suore. Di solito sono invadenti, si attaccano ai mar*ni, e vogliono sempre scambiare posto con te. Quando fanno gruppo è la fine, sono casiniste quanto un gruppo di collegiali (tranne la notte).

9-L’ultimo trucco utilizzato dagli “Assi dell’aviazione” è scoprire subito la lingua della persona che ti sta accanto e parlarne sempre un’altra facendo nel contempo la faccia da incazzato. In questo modo la persona non ti romperà le palle e non ti chiederà di andare in bagno. Certe persone non hanno il senso del ridicolo, se gli date confidenza vi chiederanno di tutto. Innanzitutto svegliarvi per andare in bagno sarà un gioco da ragazzi per loro. Poi vi chiederanno caramelle, gomme, faranno commenti sull’orrendo pasto che avranno ingurgitato. E’ da notare che la gente può anche non essere rompipalle sulla terraferma, però sotto tensione (sapete, l’aereo vola, non c’è niente sotto) tutti cercano una spalla, e quindi diventa più facile avere una zecca nei mar*ni.


E’ chiaro che potete non seguire i miei consigli, parlare con quello a fianco a voi, scambiare il posto con le suore, ubriacarvi con mezzo bicchiere di vino, andare in bagno e sedervi tranquillamente senza pensarci. In tal caso avvisatemi che non vorrò prendere il vostro stesso aereo 😀

Con questo ho concluso, fate pure domande nei commenti, e non mancate di leggere il prossimo post della serie: “Storie di Alitalia 1 – il peggior viaggio della storia”

Paz

P.S.: Grazie a Philippe per la foto

Comments»

1. Viktor - January 15, 2009

Io non ho mai viaggiato in aereo, ma in caso di viaggi terrò presente i tuoi consigli

2. Dottordivago - January 16, 2009

Cos’è, stai insegnando a tutti come evitarmi?
Arrivo in aereo “già mangiato” ma rimangio per poter criticare la qualità del cibo, bevo e, di conseguenza, piscio tantissimo, ho il sonno più leggero del mondo quindi non chiudo occhio, così attacco bottoni micidiali a tutti se non ho un libro più che appassionante.
Una volta ho provato con un sonnifero: non ho chiuso occhio lo stesso, ma in compenso sono rimasto rincoglionito due giorni.

Però parlo a bassa voce, racconto deliziose cialtronate felliniane agli sconosciuti, non partecipo all’applauso al pilota appena le ruote toccano terra e non accendo il cellulare un secondo dopo.
E faccio quasi sempre ridere tutti, hostess comprese -cosa ai confini della realtà- quando, dopo le istruzioni mimate, dico ad alta voce:”…e volare è la cosa più sicura del mondo; è precipitare, che è pericoloso”.

Dottordivago

3. Viktor - January 16, 2009

Si, hai fatto ridere anche me con questa battuta!

4. Ipernova - January 19, 2009

Doc, l’hai detta sul serio ad alta voce? Ma eri su un Cessna o un Boing?
Chissà perché non dubito sia una storia vera.

Paz

5. zardo - January 20, 2009

Ma infatti nessuno ha davvero paura di volare, la paura è quella di cadere mentre si sta volando… C’è una certa differenza!

6. Dottordivago - January 26, 2009

Non l’ho “detta ad alta voce”: la dico SEMPRE ad alta voce, alzandomi in piedi e gesticolando come l’hostess.
Una volta salta su uno che fa:” Ma te l’anno scorso sei andato a Cancun?”
Sì, eravamo sullo stesso aereo ed ora si stava beccando la replica.
E sono così insopportabilmente compagnone che se sono vicino alla hostess, appena comincia a gesticolare dico:”…due parole …titolo di film …la so… ce l’ho sulla punta della lingua!…”
Hai capito perchè ti ho invitato al ristorante e non su un aereo?
Dottordivago

7. Ipernova - January 27, 2009

PFFFHAHAHAHAHAHA! 😀

Doc, quando ti hanno fatto hanno buttato via lo stampino!

Paz