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Il non-voto è comunque un voto March 21, 2008

Posted by Ipernova in : Democrazia , trackback
italia stesa

Per queste splendide prossime elezioni del 13-14 Aprile, simbolo di quanto regni la democrazia in Italia (visto che ci viene chiesto così spesso di scegliere) io avrei intenzione di non votare. Lo so, è un sacrilegio.

Piccola parentesi: consideriamo il fatto che per quella data io sarò a casa mia in Brasile, e consideriamo anche che come discendente di italiano all’estero qualcuno mi ha dato questo stupido diritto di votare via posta. Credo sia una completa baggianata far votare la gente all’estero, se uno è qua in Italia (come ho fatto io negli ultimi 8 anni) vota, altrimenti nisba. Ma torniamo al dunque.

Esistono due fazioni per le quali votare. Tutto ciò che sta all’estrema destra e all’estrema sinistra non porta a niente poiché non è capace di governare, e Casini è troppo religioso per governare un paese. Avendo ridotto la scelta a due fazioni, espongo le mie idee su quali siano i problemi dell’Italia e quali invece siano i problemi delle due fazioni.

I problemi più grandi per l’economia italiana sono due (come elencati da Giovanni Sartori in questo articolo).

Analizziamo ora le fazioni in gioco:

Berlusconi ha ottenuto nel 2001 in Sicilia 61 collegi su 61, inoltre continua a proporre quel cacchio di ponte che è talmente sbagliato che non saprei da dove cominciare per criticarlo, e quindi non lo faccio. Perché vuole fare un’ENORME opera pubblica al sud? Sappiamo tutti come vanno a finire, no? E poi, nemmeno dal punto di vista strategico è difendibile, perché se ci metto 1 ora in meno di traghetto, ci metto comunque 7 ore nella Salerno-Reggio Calabria. è come mettere un rubinetto d’oro senza avere le tubature! E quindi mi sembra palese che Berlusconi al Sud, è sceso a compromessi per avere dei voti (non faccio nomi ma un’idea ce l’ho).

Inoltre Silvio è sceso a compromessi anche al Nord, perché continua a promettere la riforma federale alla Lega. Questo secondo molti porterà ad un grande aumento dei costi di gestione. Insomma, siamo tutti d’accordo che tutto l’apparato delle Province dovrebbe essere smantellate, e adesso ci mettiamo a far finta di essere degli staterelli che in mezz’ora li percorri da capo a coda? E quindi al Nord, altri compromessi in cambio di voti.

La piccola esperienza che ho mi insegna che quando uno deve scendere a compromessi non governa, e se governa non fa niente di utile (vedi quegli splendidi 5 anni).

Veltroni invece, seppur senza dei compromessi così clamorosi con Nord e Sud, sembrerebbe la scelta “meno peggiore”. Deve però capire che per cambiare qualcosa deve tirar fuori le palle. Cosa che non può fare visto che dietro ha i soliti intoccabili che preferiscono tenere le cose come stanno invece di cambiarle.

La conclusione è. C’è troppo da cambiare per continuare a votare i soliti. O qualcuno propone dozzine di facce nuove, che vanno al dunque e propongono di risolvere i problemi dell’Italia A PARTIRE DAI PIU’ GRAVI. Oppure la scelta che ci viene data con il voto è fittizia.

Io non ho intenzione di stare ancora a questo gioco, e NON VOGLIO PIU’ VOTARE CONTRO QUALCUNO.

Di questo passo non si risolverà mai niente.

Fino a poco tempo fa, ponevo ogni mia speranza sulla Lista Civica Nazionale (di cui vi consiglio il blog). In realtà è ancora così, ma purtroppo la caduta prematura del governo ha fornito troppo poco tempo perché riuscisse ad organizzarsi in modo da presentarsi alle elezioni in maniera autonoma.

E voi? Che ne pensate?

Paz

Comments»

1. zardo - March 22, 2008

Che ne penso?

Beh, che oltre ai due problemi principali che hai descritto purtroppo ne abbiamo anche molti altri altrettanto difficilmente risolvibili. Io credo che qualcosa si possa fare per risolvere questi problemi, ma gli interessi in gioco sono troppi perché qualcuno si metta a farlo sul serio. E se qualcuno lo fa poi ne subisce le conseguenze… Così non si andrà mai da nessuna parte.

E penso anche che vorrei anch’io una “scusa” per non andare a votare stavolta… Dici che un posticino in valigia per me lo troverai?

2. Pat - March 22, 2008

Ai politici attuali per prendere voti gli basta stare lì, a mostrare la loro faccia… perché dovrebbero fare qualcosa di utile per il paese? L’unica via d’uscita è il non-voto di massa. Invece gli italiani continueranno a votare i soliti questo & quello, e avranno quello che si meritano… niente. Ma stai sicuro che tra 1 anno saranno tutti lì a dire governo ladro.

3. aledjack - March 26, 2008

Qualcuno mi spiega una cosa? se per caso (alquanto improbabile conoscendo il nostro paese…) la maggior parte degli elettori non votasse, e quindi dicesse: “nessun politico mi piace!” cosa accadrebbe?
Scusate l’ignoranza ma me lo chiedo da un po’.

4. zardo - March 26, 2008

La maggior parte degli aventi diritto può starsene a casa e non votare. Ma non credo ci sia un quorum in questo caso (forse mi sbaglio – correggetemi) e quindi vincerebbe comunque la maggioranza. Anche se voto solo io. No?

5. ipernova - March 26, 2008

Credo non esista un quorum per le elezioni politiche. Anche se a pensarci bene sarebbe più opportuno il quorum alle politiche che ai referendum.
In un paese civile questa problema non si sarà mai presentato :-)

Inoltre come “italiano all’estero” vi dico che le candidature che si vedono in giro per il mondo sono veramente scandalose. Veramente! E questi governeranno l’Italia come gli altri.

Speriamo nel prossimo V-Day (25 Aprile).

Paz

6. aledjack - March 26, 2008

ne avevo il dubbio, quindi anche se ,ipoteticamente, in italia votasse solo una persona, quel voto sarebbe comunque in grado di determinare un governo.
Io comunque credo che sarebbe comunque una cosa buona come atto dimostrativo verso il resto dei paesi che ci osservano, per poco che valga, sarebbe un segno forte da parte dei cittadini. Come dire: “Noi italiani non abbiamo nessun politico che ci piace”

7. Lesnina - March 26, 2008

Mah secondo me una buona mossa potrebbe essere quella di disertare i comizi elettorali e magari far crollare l’audience di telegiornali e tribune politiche!

8. Riz - March 28, 2008

Penso che i legislatori che 60 anni fa hanno gettato le fondamenta della repubblica non abbiano previsto un quorum per le “politiche”, semplicemente perché consideravano privo di senso non andare a votare, visto che prima non era concesso. E comunque e meglio avere uno stato governato male piuttosto che uno stato senza governo.
Per quanto riguarda il non voto, sarò retorico e magari anche banale, ma andare a votare oltre che un diritto ed un dovere, la vedo come una questione di rispetto verso coloro i quali ci hanno concesso di esercitare questo diritto. Piuttosto consegnare scheda bianca, ma votare!
È vero che ci sono parecchie cose che non funzionano, spesso a causa di una cattiva gestione pubblica, ma non vedo in Beppe Grillo o nell’antipolitica la soluzione. Ascoltare uno scalmanato in preda a una crisi isterica, dire NO e urlare qualche vaffa, non lo trovo segno di grande maturità e civiltà. E a giudicare da come continuano ad andare le cose non credo sia servito a molto.
In Francia quando il governo ha cercato di promulgare una legge simile alla nostra legge Biagi, il paese si è fermato per una settimana. Poi la legge è stata abbandonata. Ecco, io mi aspetto da parte della popolazione italiana un analogo segnale di forza, maturità e coraggio, come in passato ha già saputo fare.
Con il voto abbiamo in mano il potere di decidere e magari per questa volta non in base al partito che ci promette di far pagare meno tasse. L’italia dei valori come il PD candida solo incensurati, sembra quasi incredibile, ma è vero. Casini, come Bertinotti, hanno idee che non condivido a pieno ma sono persone per bene che hanno senso dello stato e rispetto delle istituzioni.
Berlusconi invece, beh è il presidente della squadra più titolata mondo e fa un sacco ridere, più di Beppe Grillo!
Bon a parte gli scherzi, si tratta di scegliere il partito dal quale più ci si sente rappresentati ed essere un po’ realisti, non si può cambiare un Paese in qualche mese.
Forse una cosa che manca agli italiani è l’autostima, la consapevolezza del proprio valore, il porsi di fronte alle avversità come nazione, come qualcosa di compatto e non come popolo, come moltitudine. Questo è il nostro grande difetto, il nostro limite, il non sapere guardare più in la del nostro campanile e oggi molto più frequentemente al di la del proprio cancello di casa.
Io sono friulano, ma ne ho le palle piene di sentire parlare di nord e sud. Di politica per il mezzogiorno. Di questione meridionale. Di secessione, federalismo e padania. Vorrei che si parlasse solo di Italia. E che gli italiani siano orgogliosi di essere italiani. Cazzo.
Paz scusa per lo sfogo.

9. Ipernova - March 28, 2008

Sono d’accordo sul discutere se votare in bianco o nullo piuttosto di non votare. Anzi, votare bianco è un comportamento più chiaro di disaccordo. Anche se in una delle alternative alla fine affibbiano il tuo voto a qualcuno (devo informarmi).
Stiamo però attenti di chiamare “antipolitica” quello che in realtà è l’opposto.
Sui comizi urlati di Beppe Grillo siamo d’accordo. Anche se secondo me sono utilissimi a tirare fuori l’orgoglio che gli italiani hanno perso da tempo, mentre i francesi no (come Riz ha notato).

E comunque lo sfogo del Riz è stato molto ben accolto.

Paz

10. Riz - April 1, 2008

Votando in bianco, il “non voto” comunque viene assegnato ad un partito, non so però su quale base. Invece un modo per andare a votare e fare in modo che il proprio voto inespresso non vada a qualcuno esiste: ci si presenta al seggio, si consegna il documento di identità e ci si fa consegnare la scheda elettorale, dopodichè si dice al tipo del seggio che non si vuole sprimere il proprio voto. in questo modo figura che si è andati a votere ma il proprio voto risulta inespresso e non assegnato. Questo tramaccio l’ho saputo facendo zapping ieri sera, ho ascoltato Piroso (La7) che suggeriva questa tecnica a Oliviero Toscani. Per gli interessati suggerisco di sentire Piroso.

11. Ipernova - April 2, 2008

Fenomenale! Vorrei solo sapere come lo si può fare questo “rifiuto” con il voto via posta degli italiani all’estero.

Paz

12. lesnina - April 2, 2008

inoltre se le persone al seggio stanno particolarmente “simpatiche”, puoi sempre dichiarare perchè ritiri il tuo voto, e questi saranno costretti a mettere a verbale qualsiasi cosa tu abbia da dire, hi hi hi!

13. Viktor - April 3, 2008

Io odio le persone hai seggi…gli tirerei delle uova…

14. zardo - April 4, 2008

Ma fare scheda nulla no? Se non sbaglio la scheda bianca può anche essere assegnata da una parte o dall’altra (anche se a ben pensarci mi sembra una grossa stronzata) ma la scheda con scritto quello che pensiamo di questo o di quell’altro non credo. Ma non vorrei sbagliare.
Comunque potrebbe essere divertente ad esempio inventarsi dei nuovi significati per gli acronimi PD e PDL e scriverli sulla cartella elettorale… Io un paio di idee le avrei…

15. Viktor - April 4, 2008

Puoi farti degli adesivi con il tuo simbolo e attacarlo sulla cartella…vale!!! basta che ci metta una crocetta però!

16. Ipernova - April 4, 2008

@Viktor: “hai” era da scrivere senza l’acca. Cmq l’idea di incollare il bollino del proprio partito sulla scheda è buona.

@Zardo: il problema del voto nullo è che qualcuno potrebbe pensare ” toh! Ma guarda quest’anno quante persone hanno sbagliato a votare!”.

Paz

17. zardo - April 5, 2008

Se scrivo “nome di candidato” + “MERDACCIA” mi sa che non pensano che io abbia sbagliato a votare. O se mi stanno davvero antipatiche le persone ai seggi posso scrivere degli insulti rivolti a loro. :-)

E per quanto riguarda l’idea di Viktor se non sbaglio c’è un’iniziativa di Radio105 che propone proprio di votare per il loro partito incollando il simbolo sulla scheda: http://mazzoli.typepad.com/mazzoli_foto1/2008/02/vota-la-minchia.html